Luis Bacalov

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Disambiguazione – "Luis Enríquez" rimanda qui. Se stai cercando l'omonimo viceré della Nuova Spagna e viceré del Perù, vedi Luis Enríquez de Guzmán.
Luis Bacalov in concerto al MuMi per il Festival Cicognini 2014
Statuetta dell'Oscar Oscar alla migliore colonna sonora 1996

Luis Enrique Bacalov[1], conosciuto anche come Luis Enriquez (San Martín, 30 agosto 1933Roma, 15 novembre 2017) è stato un pianista, compositore, direttore d'orchestra e arrangiatore argentino naturalizzato italiano, famoso per le sue colonne sonore cinematografiche.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a San Martín[2], Provincia di Buenos Aires, Argentina, il 30 agosto 1933 da una famiglia di origini bulgare di tradizione religiosa ebraica, anche se lui si considerava "laico e agnostico".[3] Dopo aver iniziato lo studio del pianoforte in Argentina all'età di cinque anni con il professor Enrique Barenboim (padre di Daniel ed allievo di Vincenzo Scaramuzza), completa gli studi a Buenos Aires. Inizia quindi una serie di concerti nell'intero Sudamerica. A vent'anni lascia l'Argentina e si trasferisce in Colombia, dove vive quattro anni e si sposa. Si trasferisce quindi in Europa e vive per quasi un anno in Spagna, ma soffre il clima politico del franchismo. Si sposta dunque a Parigi, dove compie degli studi di perfezionamento. Nel 1959 arriva in Italia, dove gli viene offerto un lavoro e trascorre sei mesi. In Italia si afferma subito come brillante arrangiatore, prima per la casa discografica Fonit Cetra e poi per la RCA. Alla Fonit Cetra incontra diversi artisti come Claudio Villa (del quale per un anno è stato anche pianista accompagnatore nei concerti) e Milva (per citare solo alcuni tra i più noti dell'epoca). In Italia riprende lo studio del pianoforte – abbandonato da qualche anno – sotto la guida di un maestro, Vitaliano.

Si trasferisce dunque a Milano. Una volta passato alla RCA, nel 1960, Bacalov (che all'epoca si firma come Luis Enriquez) si mette subito in luce curando gli arrangiamenti delle canzoni di Nico Fidenco (memorabile quello per Legata a un granello di sabbia), Sergio Endrigo, Rita Pavone (La partita di pallone, Cuore, Il ballo del mattone, Che m'importa del mondo e Questo nostro amore), Umberto Bindi (Un ricordo d'amore, Il mio mondo), Neil Sedaka (La terza luna, I tuoi capricci, L'ultimo appuntamento). Con Endrigo Bacalov forma un sodalizio quasi ventennale, testimoniato da canzoni come Io che amo solo te (altro indimenticabile arrangiamento), Se le cose stanno così, Era d'estate, Canzone per te, Lontano dagli occhi, L'arca di Noè, Ci vuole un fiore, Elisa Elisa.

In seguito, proprio con lo stesso Endrigo, Bacalov ebbe un lungo confronto in sede giudiziaria per la paternità del motivo che il compositore utilizzò come tema del film Il postino, per il quale ottenne il Premio Oscar nel 1996, del tutto simile alle note di Nelle mie notti, canzone di Endrigo del 1974. Dopo una sentenza del 2001 che lo assolveva dall'accusa di plagio[4] e una del 2003 della Corte di appello civile di Roma che lo condannava per aver copiato da Endrigo[4], nel 2013 riconosce a Sergio Endrigo (nel frattempo deceduto), a Riccardo Del Turco e a Paolo Margheri la co-paternità del brano della colonna sonora[5].

Tra gli album che vedono la collaborazione tra Bacalov ed Endrigo vanno ricordati i primi due long playing del cantautore istriano, incisi per la RCA (rispettivamente 1962 e 1964), La vita, amico, è l'arte dell'incontro (Cetra, 1969), il doppio dal vivo L'Arca di Noè (Cetra, 1970), Nuove canzoni d'amore (Cetra, 1971), L'arca (Cetra, 1972), Ci vuole un fiore (Ricordi, 1974). Negli anni settanta Bacalov cura anche gli arrangiamenti per gli album dei New Trolls (Concerto grosso per i New Trolls, Cetra 1971 e Concerto Grosso n. 2, Cetra 1976), Osanna (Preludio tema variazioni canzona, Cetra 1972), Il Rovescio della Medaglia (Contaminazione, RCA 1973), Claudio Baglioni (Sabato pomeriggio, RCA 1975), Mia Martini (Che vuoi che sia, Se t'ho aspettato tanto, CIV 1976), Ricchi e Poveri (I musicanti, Fonit Cetra 1976), Paolo Frescura ( Paolo Frescura,RCA 1978).Nel 1960 Bacalov comincia anche l'attività di compositore per il cinema, sotto lo pseudonimo di Luis Enríquez. Tra gli innumerevoli film per i quali ha composto la colonna sonora ricordiamo Il Vangelo secondo Matteo (1964), Django e Quién sabe? (1966), A ciascuno il suo (1967), L'amica (1969), Cuori solitari (1970), Milano calibro 9 (1972). Nel 1962 inizia la collaborazione con Gianni Morandi, per il quale scrive la musica di Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte e, l'anno dopo, di Ho chiuso le finestre.

Verso la fine degli anni settanta collabora con Federico Fellini per le musiche del film La città delle donne (dopo la morte improvvisa di Nino Rota). Nel 1996 si aggiudica il Premio Oscar, in seguito dimezzato, per le musiche del film Il postino. Nel corso della sua carriera Bacalov ha collaborato con numerosi registi, tra i quali Pier Paolo Pasolini, Damiano Damiani, Ettore Scola, Fernando Di Leo, Gianni Serra, Franco Giraldi e anche per Francesco Rosi nel 1997 per il bellissimo La tregua, tratto da Primo Levi. Parte del tema della colonna sonora scritta da Bacalov per lo spaghetti-western Il grande duello è stata utilizzata da Quentin Tarantino nel film Kill Bill. Nello stesso film figurano musiche di Ennio Morricone, con il quale ha collaborato. Nel 1998 aiutò Fabrizio de André a cantare la sua canzone Smisurata preghiera in lingua spagnola col titolo di Desmedida Plegaria, inserita poi nel film Ilona arriva con la pioggia. Il cantautore genovese lo cita durante il concerto a Roma nello stesso anno, dedicandogli la medesima canzone prima di eseguirla.

Nel 2000 ha scritto le musiche per Mosè, principe del deserto, musical con testi di Luca Nicolaj e canzoni di Loriana Lana. Sempre nel 2000 inizia la sua lunga collaborazione con la Cantattrice Anna Maria Castelli con il recital "La meravigliosa avventura del tango" nato in seguito alla produzione discografica del CD La meravigliosa avventura di Carlos Gardel per Il Manifesto con la quale registra il live Miti del tango. Nella sua attività sinfonica è direttore principale dell'Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto.[6] È stato titolare del corso di Composizione di musica per film presso l'Accademia Musicale Chigiana di Siena, nonché docente presso l'Accademia di cinema ACT MULTIMEDIA di Cinecittà a Roma. Nel luglio 2008 ha inaugurato la Settimana Musicale Senese con l'opera-balletto Y Borges cuenta que su libretto di Carlos Sessano, Alberto Muñoz e Luis Bacalov, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti, Carlos Branca nel ruolo di Borges coreografia di Anna Paola Bacalov, coreografie e scene di Tango di Alex Cantarelli, costumi di Cristian Taraborrelli. Musicista di pregiata fattura. Intensa è l'attività concertistica, è pianista dal tocco cristallino e fraseggio raffinato[7].

Nel 2009 ha suonato il pianoforte nel disco di Claudio Baglioni Q.P.G.A., nella canzone Fiore di sale. È presidente onorario del Festival Cinematografico Viareggio EuropaCinema. Con il regista Argentino Carlos Branca ha fatto la direzione musicale delle opere: Estaba la madre (opera lirica rappresentata in Italia e in Argentina), Baires concerto, Y Borges cuenta que... (con la regia di Giorgio Barberio Corsetti), Mi Buenos Aires querido. Nel luglio 2014 ha partecipato al Ravello Festival con un nuovo spettacolo Con el respiro del Tango con l'attore Michele Placido, regia di Carlos Branca e l'opera Insalata porteña con l'Orchestra Verdi di Milano.

Nel 2012 Quentin Tarantino utilizza alcuni brani composti da Luis Bacalov nel suo film di ambientazione western Django Unchained. Nel 2014 Luis Bacalov partecipa al film Born in the U.S.E. diretto da Michele Diomà e co-prodotto da Renzo Rossellini. Accanto al compositore premio Oscar ci sono i registi Francesco Rosi e Giuseppe Tornatore. Il 25 agosto 2015, a vent'anni dall'Oscar, Bacalov ha tenuto uno spettacolo proprio a Pollara nelle Isole Eolie dove Troisi girò Il postino. Bacalov ha presentato in anteprima Poetry Soundtrack, celebrando i grandi poeti del cinema: da Pasolini a Fellini, da Troisi a Tarantino e la riscoperta di Fernando Di Leo. Il recital è un viaggio che ci propone le straordinarie colonne sonore eseguite in una veste minimale, così come sono nate. A scandire le musiche sono le poesie, monologhi, pensieri e aneddoti letti dal regista Cosimo Damiano Damato per raccontare il vissuto artistico e umano degli autori.[8] Sempre nel 2015, Luis Bacalov riceve il Premio alla Carriera al Gran Galá di Bergamo al teatro Donizetti, dove si racconta attraverso aneddoti e incontri che hanno determinato la sua carriera; in quella occasione viene presentato il suo brano “estoriando” per due pianoforti eseguito da Alberto Pizzo e Stefano Miceli.

È morto il 15 novembre 2017, all'età di 84 anni, all'ospedale San Filippo Neri di Roma, dopo dieci giorni di degenza, in seguito a un'ischemia.[9]

Nel primo anniversario dalla morte è stato presentato lo spettacolo Una vita da film: Luis Bacalov, diretto dall'amico Carlos Branca e Rosanna Pavarini, la cui struttura fu creata dal compositore stesso prima della scomparsa.[10][11]

Principali arrangiamenti[modifica | modifica wikitesto]

Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

33 giri[modifica | modifica wikitesto]

  • 1964 Electronia - Luis Enríquez and his Electronic Men (RCA Italiana PML 10385)
  • 1967 Luis Enriquez, pianoforte e orchestra (ARC SAS 23)
  • 1972 Pitturamusica - Masci - Luis Enríquez Bacalov (General Music GM ZSLGE 55066)
  • 1972 Galanterien - Luis Bacalov (RCA_Red_Seal SL 20252)
  • 1975 Desbandes - Gato Barbieri & Luis Bacalov (Vista TPL1 1149)

45 giri[modifica | modifica wikitesto]

  • Marzo 1971 The Key Witness/A Happy Haven - (General Music, ZGE 50172)

CD[modifica | modifica wikitesto]

  • 2000 Misa Tango - Luis Bacalov, Placido Domingo, Martinez, Chung (DG)
  • 2001 Tango and Around - Luis Bacalov Quartet (CAM JAZZ)
  • 2005 La meravigliosa avventura di Carlos Gardel - Luis Bacalov (CD 146 il manifesto)
  • 2014 Xena Tango - con Roberta Alloisio e Walter Rios

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lucetta Lanfranchi, Bacalov, Luis Enrique, in Enciclopedia del Cinema, Treccani, 2003.
  2. ^ Luis Enrico Bakalof treccani.it
  3. ^ TG2 Mizar, 09.08.2014, La musica, il cinema e materia: Il vangelo secondo PPP vis(su)to da Luis E. Bacalov Archiviato il 18 luglio 2014 in Internet Archive., al minuto 00:10:35. Vd. anche Giuseppina Manin, Bacalov in concerto, il tango diventa una messa in il Corriere della Sera, 1º ottobre 2000, pag. 35.
  4. ^ a b Bacalov ha copiato Endrigo, su ricerca.gelocal.it, 9 dicembre 2003. URL consultato il 26 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2020).
  5. ^ Un Oscar postumo per Sergio Endrigoː le musiche del "Postino" erano anche rubate, su repubblica.it, La Repubblica, 26 settembre 2013. URL consultato il 30 ottobre 2016.
  6. ^ Bacalov: “Più attenzione per l'orchestra ICO della Magna Grecia”, 7 luglio 2014. URL consultato il 10 agosto 2014.
  7. ^ 88 notes pour piano solo, Jean-Pierre Thiollet, Neva Editions, 2015, p 249. ISBN 978-2-3505-5192-0
  8. ^ Poetry Soundtrack, Luis Bacalov fa rivivere le colonne sonore dei capolavori del cinema, su Il Fatto Quotidiano, 16 gennaio 2016. URL consultato il 27 novembre 2016.
  9. ^ Morto a 84 anni il Premio Oscar Bacalov Firmò le musiche de «Il postino» per Troisi. URL consultato il 15 novembre 2017.
  10. ^ Una vita da film: Luis Bacalov, su comune.crevalcore.bo.it. URL consultato il 17 aprile 2019.
  11. ^ Una vita da film: Luis Bacalov, su corvinoproduzioni.it. URL consultato il 17 aprile 2019.

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